Di seguito e in sequenza vengono indicati e spiegati gli elementi essenziali di cui si compone una tesi di laurea, indicando, per ciascuno di questi, a cosa servono e cosa devono contenere.
Struttura di una tesi
- Pagine iniziali tesi
- Frontespizio tesi
- Dedica tesi
- Indice tesi
- Introduzione tesi
- Capitoli, paragrafi e sottoparagrafi tesi
- Citazioni e note tesi
- Conclusioni tesi
- Appendici tesi
- Bibliografia tesi
- Sitografia tesi
- Ringraziamenti tesi
Pagine iniziali tesi
Le pagine iniziali, cioè corrispondenti alla pagina 1 e 2, generalmente vengono lasciate bianche, per poi iniziare a pagina 3 con il frontespizio tesi.
Frontespizio tesi
Il frontespizio della tesi, collocato a pagina 3 e che viene riprodotto anche sulla copertina, deve contenere, secondo il format prestabilito dall'Ateneo, le principali informazioni riguardanti la tesi di laurea: Università, Facoltà e Corso di laurea, che occupano la parte superiore del foglio.
Al centro della pagina verrà inserito il titolo della tesi e al di sotto di questo saranno riportati il nome del candidato e quello del relatore e anche il correlatore se presente. Nel piè pagina, in ultimo, viene indicato l'anno accademico in cui viene conseguita la laurea.
Dedica tesi
La dedica in una tesi di laurea non è obbligatoria: si tratta di un gesto spontaneo per ringraziare le persone che sono state più vicine nei propri studi, manifestando loro gratitudine e condividendo questo importante traguardo. Solitamente viene inserita a pagina 5.
Indice tesi
L’indice della tesi di laurea rappresenta la struttura del proprio lavoro, consentendo al lettore di avere una panoramica della tesi e quindi di orientarsi facilmente tra le varie sezioni e capitoli di suo interesse. Nell’indice occorre indicare i capitoli, i paragrafi e sottoparagrafi che compongono la tesi di laurea con i rispettivi numeri di pagina.
Introduzione tesi
L’introduzione della tesi va scritta generalmente quando si ha una visione d’insieme del lavoro per introdurre l'argomento di cui tratta la tesi di laurea. L’introduzione della tesi deve descrivere immediatamente l’obiettivo del lavoro che si è svolto, fin dalle prime righe, per poter catturare l'attenzione di chi legge.
Capitoli, paragrafi e sottoparagrafi tesi
I capitoli, paragrafi e sottoparagrafi rappresentano il corpo del testo in cui viene sviluppato, in modo approfondito, l'argomento della tesi. I titoli dei capitoli, di solito, vengono allineati al centro, in grassetto; i titoli dei paragrafi e dei sottoparagrafi, se presenti, si allineano generalmente a sinistra senza il rientro, in tondo o corsivo.
Citazioni e note tesi
Le citazioni della tesi che superano le tre righe, solitamente, vanno separate ed estrapolate dal corpo principale del testo andando a capo, rientrandole e lasciando un'interlinea vuota prima e dopo la citazione stessa. Nella citazione “‘rientrata” non si mettono le virgolette. Nel caso in cui il passo appena citato non servisse per intero, si può abbreviarlo inserendo tre puntini di sospensione tra parentesi quadre [...] nel punto in cui è avvenuto il taglio della citazione, purché si mantenga la correttezza sintattica.
Se la citazione non supera le tre righe, la si lascia nel testo usando le virgolette. Le virgolette da utilizzare sono quelle basse «», dette anche caporali.
Le note possono essere a piè di pagina o in fondo al documento. Per la lettura sono più pratiche quelle a piè di pagina: in questo caso, ad ogni nuovo capitolo, la numerazione delle le note ricomincerà da 1. Dopo ogni citazione occorre inserire una nota che indica la sua fonte. La nota dovrà contenere i seguenti elementi:
- Iniziale del nome dell’Autore, Cognome per esteso
- Titolo e eventuale sottotitolo del libro in corsivo
- Luogo di pubblicazione
- Casa editrice
- Anno dell’edizione
- Numero di pagina.
L’espressione “Id.” si utilizza per rimandare al nome dell’autore senza ripeterlo. Si usa quando si vuole citare, come in questo caso, un saggio compreso in un libro dello stesso autore. Nel caso di autrice si utilizza “Ead.”, che sta per “Eadem”.
Quando si fa riferimento a un testo che è già stato citato in precedenza, non occorre riportare tutte le indicazioni, bensì solo l’Iniziale del nome dell’autore, il suo Cognome, op. cit., se di quell’autore è stato utilizzato solo quel saggio, oppure, se di quell’autore sono stati utilizzati più testi, l’Iniziale del nome dell’autore, il suo Cognome, Titolo del libro o del saggio, cit. e poi la pagina.
Se il riferimento è lo stesso della nota precedente, ma diversa è la pagina, si utilizza Ivi, virgola, numero della pagina (p.) o delle pagine (pp.).
Se il testo e la pagina sono gli stessi si mette solo Ibidem (si può abbreviare con Ibid.).
Conclusioni tesi
Le conclusioni hanno lo scopo di sintetizzare il contenuto della tesi di laurea, parlando di possibili sviluppi dell’argomento trattato, mostrando dei risultati. Nelle conclusioni si possono infatti proporre degli interrogativi che il percorso di studi ha aperto, o per ribadire con maggior forza e con più precisa articolazione quello che viene sostenuto nella tesi, o solo per riprendere il filo del discorso e fare il punto sulla ricerca. È, in ogni caso, consigliabile che le conclusioni della tesi siano brevi.
Appendici tesi
L’appendice è una sezione che si aggiunge alla fine della tesi di laurea e che non fa strettamente parte del discorso critico fatto nel corso della tesi stessa. Nell’appendice si può anche presentare qualcosa di inedito: vi si può mettere la traduzione di una poesia o di un racconto dell’autore/autrice che si sta trattando; una rassegna di immagini relative al tema della tesi; un’intervista fatta all’autore/autrice di cui ci si è occupati. Come per le Conclusioni, l’appendice deve avere una funzionalità all’interno della tesi; la maggior parte delle tesi non ha appendici.
Bibliografia tesi
La bibliografia è la raccolta delle fonti cartacee consultate per la stesura della tesi. Si possono includere libri, documenti, articoli e riviste.
Quando si indica un libro nella bibliografia, è bene menzionare le seguenti voci:
- Cognome dell’autore
- Titolo e sottotitolo del libro in corsivo
- Luogo di pubblicazione
- Casa editrice
- Anno di pubblicazione ed eventuale edizione.
Se si vuole inserire nella bibliografia della tesi un articolo di giornale o di una rivista, si può fare riferimento a questa struttura:
- Cognome e nome dell’autore dell’articolo
- Titolo dell’articolo in corsivo
- Titolo della rivista tra virgolette e preceduto da “in” (scritto in corsivo)
- Annualità (indicata con “a.” e in numeri romani) e numero della rivista (indicato con n. e in numeri arabi, in grassetto)
- Data di pubblicazione
- Eventuale intervallo di pagine consultate.
Sitografia tesi
La sitografia è la raccolta di fonti online menzionate nella tesi, cioè siti web e, in generale, tutti gli elementi digitali reperibili in rete. Per menzionare tali fonti, si può utilizzare un apposita pagina nella parte finale della tesi. Non esistono norme ufficiali e univoche per la stesura della sitografia, ma delle regole di base per citare correttamente le fonti digitali. Per citare un sito web nella sitografia della tesi di laurea e non si ha la necessità di fare riferimenti a pagine specifiche, si può menzionare semplicemente la URL. Se, invece, occorre menzionare un articolo o un documento specifico, è buona prassi citare l’autore con nome e cognome, poi l’URL presso cui si trova l’articolo e, possibilmente, l’indicazione della data dell’ultimo aggiornamento del sito.
Ringraziamenti tesi
La posizione dei ringraziamenti nella tesi di laurea è relativa e discrezionale. I ringraziamenti possono essere inseriti all’inizio (dopo il frontespizio) o alla fine della tesi (ultima pagina subito dopo la bibliografia). I ringraziamenti, come il frontespizio, la dedica, l’indice, l’introduzione, le conclusioni, l’appendice, la bibliografia e i capitoli, devono sempre risultare sulle pagine dispari (pagine a destra sulla tesi stampata e a sinistra sullo schermo cioè scegliendo la modalità visualizzazione due pagine affiancate).
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