Fu così che cominciai a frequentare quella casa e quella piccola comunità di amici che, d’estate, si riuniva attorno alla figura carismatica di Leonardo Sciascia. Conobbi, tra gli altri, Carmelino Rizzo, Aldo Scimè, Nino De Vita, Paolo Sciascia. E uno dei fotografi da me più apprezzati, Ferdinando Scianna.
Sarebbero stati quelli, purtroppo, gli ultimi anni di vita di Leonardo Sciascia, ma sono rimasti saldi i legami con quel piccolo nucleo di persone che si incontravano d’estate nella campagna della Noce, comprese le figlie dello scrittore, soprattutto la signora Anna Maria e il marito Nino Catalano, e i due figli, ancora piccoli Fabrizio e Vito, e la signora Maria, la compagna di una vita, fedele conservatrice della memoria e degli affetti di Leonardo Sciascia.
Queste fotografie, riemerse trentacinque anni dopo dalle scatole del mio archivio e per lo più inedite, raccontano un periodo intenso di quasi cinque anni, dal 1985 al 1989.
Sono scatti realizzati tra la campagna della Noce, Racalmuto, Grotte e Agrigento. Insieme a una serie di ritratti in posa, nella residenza estiva della Noce, ci sono foto realizzate in occasione di eventi culturali quali L’Efebo d’oro ad Agrigento o il Premio Racalmare di Grotte o per l’inaugurazione della mostra di Scianna al Centro Culturale Pier Paolo Pasolini di Agrigento. Leonardo spesso compare con amici scrittori quali Manuel Puig, Vincenzo Consolo, Gesualdo Bufalino, Matteo Collura, o registi come Francesco Rosi e André Delvaux, o con attori quali Turi Ferro, o con familiari: la moglie Maria e il nipote Fabrizio.
Una sorta di diario per immagini per raccontare quello che ha rappresentato vivere a due passi dalla Noce, nella campagna di Racalmuto.
In conclusione, vorrei ringraziare anche il comune di Gibellina e il suo assessore alla cultura, Tanino Bonifacio, che nella primavera del 2019 mi hanno stimolato a recuperare queste fotografie per realizzarne una mostra al fine di ricordare Leonardo Sciascia a trent’anni dalla sua scomparsa.
Agrigento, ottobre 2019
Angelo Pitrone
Angelo Pitrone si occupa di fotografia fin dagli anni Settanta. Nel 1984 pubblica Viaggio nella Sicilia di Pirandello, per l’editore fiorentino Vallecchi e, successivamente, Palermo Bandita (Sciascia editore 1997), con un testo di Giuseppe Tornatore.
Nel 1998 appare Pirandello e i Luoghi del Caos, con lo scrittore Matteo Collura, esponendo per la prima volta una mostra fotografica nella Casa Natale di Luigi Pirandello.
Altri titoli: L’isola del mito (2000), Solarium (2001), I luoghi del romanzo (2004), Linea di terra (2005), Migranti (2006), Viaggio d’acqua (2006), La città degli angeli (2006), Convivio (2007), Berlino, oltre il muro ( 2009), Migranti (2009), Palermo Cordoba andata e ritorno (2011), Cefalù (2012), Favara. Storia di una rigenerazione possibile (2019).
Dal 2001 al 2008 ha insegnato “Storia e Tecnica della Fotografia” presso la facoltà di Lettere dell’Università di Palermo.